Martedì 8 novembre 2016 è stato presentato, presso la Camera di Commercio di Milano, il IX Rapporto dell’Istituto per lo Studio e la Diffusione dell’Arbitrato e del Diritto Commerciale Internazionale (Isdaci).
Lo studio, promosso da Unioncamere, Camera di commercio di Milano e Camera arbitrale di Milano, ha evidenziato come la risoluzione alternativa delle controversie continui a crescere ed in modo particolare per quanto concerne i contratti bancari.
Nel solo 2015 le domande di accesso all’iter conciliativo sono state circa 300mila ovvero il 12% in più rispetto al 2014.
In particolare le domande sono state per il 66% di mediazione amministrata (196mila, +9%) e per il 34% di conciliazione Corecom (101mila, + 17%). Gli arbitrati amministrativi sono stati, invece, 784 (+10%).
Riguardo alla mediazione amministrata, l’81,6% è costituito da domande di mediazione obbligatoria e la maggior parte dei casi riguarda controversie fra privati. L’oggetto delle mediazioni sono prevalentemente contratti bancari (23,5%), seguiti da: diritti reali (13,7%), locazioni (12%), condominio (11,9%), risarcimento del danno da responsabilità medica (6,6%), contratti assicurativi (6%), divisioni dei beni (4,8%), e successioni ereditarie (4,2%).
In media una mediazione dura 103 giorni e ha un valore medio di 138 mila euro (+24,6% in un anno). L’Arbitrato amministrato invece riguarda nell’86% dei casi controversie tra imprese o tra un Ente ed un’impresa, mentre il restante concerne procedimenti tra imprese e consumatori. Il 34% degli arbitrati riguarda la materia societaria, il 22% gli appalti, il 19% il commercio, il 9% l’immobiliare, il 3% la proprietà industriale.
L’arbitrato in media dura 256 giorni e ha un valore medio di 244 mila euro. Le conciliazioni presso i Corecom invece durano in media 58 giorni e hanno un valore di 610 euro.
Nel 2015 le riassegnazioni di nomi a dominio sono state 25 (diminuite del 31%), con un valore medio di 1.500 euro e una durata di 57 giorni.
(fonte “Italia Oggi”)