Mediazione: un bilancio del 2023 e nuove prospettive, l’intervista al presidente dell’Osservatorio Lorenzo Pontecorvo

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Mediazione: un bilancio del 2023 e nuove prospettive, l’intervista al presidente dell’Osservatorio Lorenzo Pontecorvo
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Mediazione: un bilancio del 2023 e nuove prospettive, l’intervista al presidente dell’Osservatorio Lorenzo Pontecorvo

Si sta per concludere un 2023 che è stato ricco di avvenimenti, progetti, iniziative e novità tanto per l’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione quanto, in generale, per il mondo stesso della Mediazione. A tal proposito abbiamo intervistato il presidente dell’Osservatorio, il giudice Lorenzo Pontecorvo, chiedendo di trarre un bilancio di questi ultimi 12 mesi e quali, anche, le prospettive per il nuovo anno.

Presidente Pontecorvo, siamo arrivati alla fine di un altro anno di lavori, corsi, formazione e iniziative dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione. Quali sono state le principali e che bilancio ne trae?

«L’Organismo che ho l’onore di presiedere è impegnato da oltre un decennio ad approfondire gli strumenti alternativi finalizzati alla risoluzione delle controversie ed ha ormai assunto un ruolo di sicuro riferimento per gli Enti che si occupano della risoluzione e prevenzione dei conflitti. L’anno che sta per concludersi è stato estremamente proficuo. Le novità legislative in materia di mediazione hanno stimolato, oltre alle attività di studio, anche quella della formazione. Abbiamo in particolare organizzato con la Scuola Superiore della Magistratura ben tre incontri di studio riguardanti l’approfondimento degli strumenti negoziali stragiudiziali di regolazione della crisi d’impresa, l’approfondimento degli strumenti alternativi nella crisi familiare e la Mediazione riferita al nuovo processo civile. Inoltre, in continuità con un percorso di ricerca e di studio già da tempo intrapreso sul tema della tutela degli utenti nei servizi pubblici, specifica attenzione è stata rivolta alla composizione delle liti con le Pubbliche Amministrazioni e con gli Enti erogatori di servizi e forniture. Abbiamo in particolare continuato a garantire un apporto in termini di analisi delle diverse situazioni in cui l’attività amministrativa, in un’ottica di miglioramento dei servizi e di contemperamento tra gli interessi pubblicistici e quelli dei privati, agisce su un piano sostanzialmente paritetico realizzando l’interesse pubblico mediante lo strumento negoziale privatistico. Particolare attenzione, inoltre, è stata dedicata alle azioni collettive, quali strumenti che, per loro natura, si rivelano particolarmente utili per la tutela dei diritti individuali, essendo in molti casi la pretesa dei singoli di modesta consistenza economica (c.d. small claims)».

L’anno che si sta per concludere è anche stato fondamentale per quanto riguarda i cambiamenti nel mondo della Mediazione. La c.d. Riforma Cartabia ha visto molti passi attuativi proprio in questo anno. Quali sono secondo lei i più importanti?

«Introdurre meccanismi di risoluzione delle controversie alternativi alle decisioni giudiziarie è ormai un percorso obbligato non solo perché è stato imposto dal legislatore per alcuni tipi di controversie ma più in generale perché il numero di controversie portate davanti ai giudici va crescendo con la conseguenza che le risposte alle domande di giustizia interverranno in tempi sempre più lunghi. La mediazione è invece rapida e meno costosa ed ogni meccanismo che possa in qualche modo agevolare la soluzione concordata di un dissidio in atto ha la sua importanza, ciò a prescindere dalla rilevanza dell’interesse sotteso, dovendo l’Ordinamento nazionale garantire la tutela di tutti i diritti. In tale ottica l’introduzione di strumenti alternativi nella crisi familiare come introdotta dall’art.473 bis 10 c.p.c. allarga la già vasta disciplina nel campo della mediazione, che fino alla riforma si è concentrato sostanzialmente sugli aspetti economici della vita di relazione, offrendo l’ausilio di un mediatore ad ulteriore supporto per i rapporti familiari in crisi».

A proposito della Riforma e in generale sul cammino del mondo della Mediazione, che sappiamo essere sempre molto dinamico, quali sono invece i prossimi passi e i dettagli importanti di cui tenere conto e che ci aspettano nel 2024?

«L’aver ampliato l’obbligatorietà del ricorso alla mediazione ha sicuramente contribuito a diffondere tra gli utenti e gli operatori la conoscenza dei diversi strumenti alternativi a quelli giudiziari ed anche a promuovere l’uso della mediazione facoltativa. Confido molto in un aumento delle definizioni delle controversie in sede extragiudiziale potendo la mediazione, come disciplinata a livello legislativo, contare su organizzazioni ormai collaudate in cui operano mediatori di alto profilo professionale. Auspico al riguardo la specializzazione del mediatore per singole materie considerando che una approfondita conoscenza della materia controversa facilita la formulazione della proposta conciliativa ed il coordinamento del confronto finalizzato al raggiungimento dell’accordo di conciliazione».

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