Il prossimo 9 dicembre si terrà la 3a Officina della Conciliazione 2024, come le altre organizzata dall’Osservatorio e dalla Formazione Decentrata della Scuola Superiore della Magistratura. Il tema sarà “Il Patrocinio a spese dello Stato e le spese nelle procedure di Mediazione” e nel dettaglio, per quanto riguarda l’argomento della ”Liquidazione del gratuito patrocinio: lo stato di attuazione”, a relazionare sarà la dott.ssa Sabrina Mostarda, magistrato e direttore dell’ufficio II – Ordini professionali e pubblici registri – della direzione generale degli affari interni del Ministero della Giustizia. A tal proposito le abbiamo posto alcune domande.
Dottoressa Mostarda lei è attualmente magistrato collocato fuori ruolo con funzione di dirigente dell’ufficio II del Ministero della Giustizia che si occupa della gestire della piattaforma per la liquidazione del gratuito patrocinio, può dirci quale è il relativo stato di attuazione?
«Certamente, il mio ufficio si occupa, fra l’altro, della gestione della piattaforma informatica per la liquidazione del gratuito patrocinio e posso dire che è stato effettuato il collaudo e che abbiamo da poco iniziato a lavorare le istanze di liquidazione. Dal collaudo e dalle nostre successive verifiche mi risulta che la progettazione della piattaforma, messa a disposizione dalla Direzione Generale per i Servizi Informativi Automatizzati (DGSIA), risponda in modo congruente ai passaggi previsti dal dm 1.8.2023. Essendo la piattaforma partita da pochissimo tempo stiamo effettuando anche attività dirette ad individuare le casistiche delle istanze che scontano problematiche relative all’inserimento nella piattaforma da parte dei COA, a stabilire le modalità dei controlli da effettuare, nonché a selezionare eventuali modifiche della piattaforma da sottoporre nel futuro alla DGSIA».
Pensa che la piattaforma così come strutturata sia in grado di garantire una liquidazione tempestiva delle istanze?
«L’effettivo grado di soddisfazione delle richieste in termini di celerità dipenderà però chiaramente dal numero delle istanze di liquidazione e, soprattutto, dalla correttezza dell’operato dei COA, che sono tenuti a verificare i presupposti per la liquidazione ma anche ad inserire correttamente la documentazione nella piattaforma, in modo tale da evitare il rigetto o la non convalida delle istanze. Allo stato, non siamo in grado di preventivare quale sarà l’impegno futuro medio e stabile in termini di numeri di istanze di liquidazione. Gli sforzi dell’ufficio del Ministero sono comunque volti ad adeguare l’organizzazione di mezzi e personale al numero delle istanze di liquidazione, al fine di dare piena attuazione a questo istituto, consapevoli del valore costituzionale dell’istituto e, altresì, della sua efficacia deflattiva processuale».