In attesa di presentare il Rapporto 2022 sui Conflitti e sulla Conciliazione (l’evento si terrà il prossimo 16 aprile, presso la sede della Città Metropolitana di Roma Capitale, CLICCA QUI per info e iscriverti), ripercorriamo uno dei temi principali della prima Officina della Conciliazione di quest’anno, che si è svolta lo scorso 26 febbraio, sul tema della “Mediazione nella Responsabilità Professionale”. A tal proposito abbiamo intervistato uno dei relatori, il professor Luigi Tonino Marsella, Ordinario di Medicina Legale e Direttore della Scuola di specializzazione in Medicina Legale dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Dott. Marsella, nell’ultima Officina della Conciliazione dello scorso 26 febbraio lei ha tenuto la relazione su “La responsabilità del Medico”. Quali sono gli aspetti più importanti di questo argomento che sono emersi durante l’Officina?
«Nel corso dell’incontro citato sono stati affrontati temi importanti in materia di responsabilità professionale, tra cui la responsabilità dei professionisti sanitari in generale e del medico in particolare, essendo quest’ultimo la figura che, tra i professionisti del settore sanità, risulta, numeri alla mano, quasi esclusivamente coinvolto in contenziosi civili. Attualmente ci troviamo di fronte ad un numero sempre maggiore di cause per responsabilità professionale introdotte, contenziosi che ingenerano nella categoria una certa quota di preoccupazione ed ansia che si prolunga per l’intera durata del processo. In un siffatto contesto quindi la possibilità di composizione delle liti offerta dalla via della mediazione appare assolutamente percorribile al fine di rendere l’intero sistema più efficace ed efficiente, anche in termini di migliore allocazione delle risorse e di riduzione del volume del contenzioso».
Ormai sappiamo bene le novità introdotte nel processo civile alla luce della c.d. Riforma Cartabia e, allo stesso tempo, proprio il settore della mediazione è un settore sempre in costante espansione e mutamento. Secondo Lei verso quali prospettive – e anche miglioramenti – si dirige l’ambito della mediazione e cosa c’è ancora da fare in tal senso?
«In termini di prospettive credo che la mediazione offra delle prospettive alla gestione del sistema della responsabilità professionale da non sottovalutare, quantomeno ai fini di deflazione del contenzioso. Ritengo che l’obiettivo, parlando di miglioramenti, possa essere quello di creare una categoria di professionisti che abbiano capacità tecniche e conoscenze teoriche tali da saper mediare adeguatamente casi di responsabilità professionale che possono risultare a volte anche estremamente complessi».
Secondo Lei, da Medico, qual è l’apporto che proprio il suo settore dà a quello della mediazione e come si può incentivare la mediazione stessa anche per formare correttamente i professionisti?
« Ritengo che la formazione degli addetti ai lavori sia il pilastro attorno a cui poter costruire un sistema della mediazione sempre più efficiente e appetibile. Considerando l’ambito della responsabilità professionale sanitaria ritengo che la medicina legale abbia un ruolo basilare. Gli specialisti in medicina legale sono, per formazione, dotati della giusta quota di competenza ed esperienza in ambito di responsabilità professionale su cui poi si deve aggiungere una specifica formazione in ambito di mediazione».