Intervista al dott. De Nardo di Città Metropolitana di Roma Capitale

Intervista al dott. De Nardo di Città Metropolitana di Roma Capitale
L'intervista a ....
Intervista al dott. De Nardo di Città Metropolitana di Roma Capitale

Lo scorso 16 aprile si è tenuta la presentazione del Rapporto 2022 sui Conflitti e sulla Conciliazione (RIVEDI QUI il video integrale dell’evento), appuntamento ormai annuale per l’Osservatorio, che quest’anno si è svolto in collaborazione e nella cornice della sede della Città Metropolitana di Roma Capitale. A tal proposito abbiamo intervistato il dottor Valerio De Nardo, direttore amministrativo dell’Ufficio Extradipartimentale dell’Avvocatura.

 

Dott. De Nardo, lo scorso 16 aprile, nella cornice di Palazzo Valentini, sede della Città Metropolitana di Roma Capitale, si è tenuta la Presentazione del Rapporto 2022 sui Conflitti e sulla Conciliazione. In particolare si è parlato della tutela degli utenti nei servizi pubblici. Quali sono gli aspetti più importanti che sono emersi durante la presentazione?

«L’elemento che più ha richiamato la mia attenzione nelle relazioni svolte dalle ottime relatrici e relatori è stata la discrasia tra la potenzialità di alcuni strumenti e il loro effettivo utilizzo. I rimedi conciliativi alla gestione dei contenziosi tra gli utenti dei servizi pubblici e le amministrazioni o i gestori in concessione scontano evidentemente la loro poca conoscenza presso gli utenti, ma anche una scarsa consapevolezza da parte dei soggetti erogatori. Le iniziative dell’Osservatorio possono pertanto risultare utili proprio per diffondere tale conoscenza e tale consapevolezza».

Come detto la presentazione si è tenuta nella cornice della sede di Città Metropolitana, secondo lei quanto è importante la collaborazione tra le istituzioni – e in particolare Città Metropolitana – e l’Osservatorio e cosa si può fare per quanto riguarda la tutela degli utenti?

«Come dicevo prima, ritengo che occorra accrescere conoscenza e consapevolezza di tutti gli strumenti conciliativi – di natura individuale e collettiva – sia dal lato degli utenti che dal lato degli erogatori dei servizi pubblici. Ciò sia nel senso del ricorso agli strumenti di risoluzione extragiudiziale dei conflitti, ma anche verificando come in taluni casi anche i ricorsi per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni previsti dal d.lgs. n. 198/2009 possano risultare efficaci nel determinare un miglioramento nell’efficienza dei servizi stessi».

Non solo utenti e servizi pubblici. Il mondo della mediazione e della conciliazione è vasto e, soprattutto alla luce della c.d. Riforma Cartabia, è in costante mutamento. Secondo lei verso quali prospettive e verso quale futuro sta andando questo settore? Quali ancora i passi e i miglioramenti da fare?

«È vero, è un mondo vasto. Nel sistema di valutazione della performance della Città metropolitana di Roma Capitale è previsto uno specifico obiettivo per l’Avvocatura denominato “Prevenzione del contenzioso”. Dunque l’Amministrazione si pone esplicitamente la finalità di far sì che nella relazione con i cittadini, gli utenti, le imprese, altri enti pubblici e – più in generale – con i portatori di interessi presenti sul territorio, le situazioni di conflitto potenziale o attuale non sfocino in un contenzioso in sede giudiziale o, nel caso in cui siano in quello stadio, vengano risolti prima di una pronuncia ricorrendo a strumenti extragiudiziali. Credo occorra diffondere una cultura della conciliazione come risorsa e come opportunità, nonché ricorrere ad una più ampia formazione di figure di mediazione professionale dei conflitti. Ciò costituisce a mio parere un presupposto essenziale per ampliare il ricorso agli strumenti di conciliazione, che – soprattutto in una fase storica come quella attuale, segnata da conflitti diffusi, da una accresciuta tendenza al conflitto – possa contribuire persino ad un miglioramento del clima sociale più complessivo. Ciò, peraltro, con un’evidente ricaduta in termini di minore carico e, quindi, di miglioramento dell’efficienza del “servizio giustizia” reso ai cittadini».

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