Cresce la soddisfazione dei cittadini per la giustizia civile

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Cresce la soddisfazione dei cittadini per la giustizia civile
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Cresce la soddisfazione dei cittadini per la giustizia civile

Più di cinque cittadini italiani su dieci definisce come “molto o abbastanza” soddisfacente la propria esperienza con la giustizia civile (il 54,2%). E’ il dato che emerge da un report dell’Istat – pubblicato a maggio 2024 – che si pone dunque come studio di particolare interesse, in quanto le notizie circa l’esperienza dei cittadini nei riguardi della giustizia civile, così come le loro opinioni e atteggiamenti possono essere, per il decisore politico, elemento per l’attuazione delle politiche nel campo della giustizia e di valutazione dei risultati delle decisioni adottate.

Il lavoro ha inoltre rivelato come quasi 6 milioni di persone (con 18 o più anni) è stato coinvolto nel corso della propria vita almeno in una causa presso gli uffici giudiziari civili (il 13,3% degli uomini e il 10,7% delle donne), in particolare in cause che riguarda l’ambito familiare: dunque principalmente divorzi, separazioni ma anche per quanto concerne il mondo del lavoro. Sono statistiche che lasciano ben sperare il mondo della giustizia, poiché quel 54,2% riferito al 2023 è in netto aumento rispetto a otto anni fa, quando i cittadini che si ritenevano “molto o abbastanza soddisfatti” erano il 44,7%, una percentuale quasi uguale (il 45,8%) a chi si riteneva, all’opposto, “poco o per niente soddisfatto”.

Ciò che invece sembra ancora da migliorare è la corretta informazione dei cittadini circa i costi economici: soltanto il 28%, infatti, conosce i reali costi del processo al momento dell’avio della causa. Nonostante questo sono pochi quelli che hanno rinunciato a intraprendere una causa civile (900mila), ovvero il 2,1% del totale, mentre ben il 21,5% lo ha fatto proprio per gli eccessivi costi.

Tornando al tema della soddisfazione, lo studio dell’Istat registra una minore soddisfazione tra gli uomini: il 49,6% si dichiara molto o abbastanza soddisfatto contro il 59,6% delle donne; la quota di soddisfatti è invece maggiore tra gli intervistati con età compresa tra 35 e 44 anni (59,6%) «probabilmente – come spiega lo stesso Istituto di statistica – perché più informati e in grado di districarsi meglio tra le norme e i regolamenti che disciplinano il rapporto dei cittadini con la giustizia». Il livello di soddisfazione, poi, si differenzia molto nelle diverse aree geografiche. I giudizi sono meno critici nel Nord-ovest, dove il 59,7% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza soddisfatto, contro il 47,7% degli abitanti delle Isole. Gli abitanti del Sud, del Centro e del Nord-est esprimono una posizione simile e intermedia (“molto o abbastanza soddisfatti” rispettivamente il 52,0%, il 52,5% e il 53,3%).  Una correlazione c’è anche tra soddisfazione e titolo di studio: da quasi 6 su 10 “soddisfatti” (59,7%) tra coloro che hanno licenza elementare o nessun titolo fino ad arrivare al 51,2% tra i laureati, evidentemente in possesso di più strumenti per “valutare” il percorso della giustizia stessa.

 

Fonte: Istat

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