L’ambito della mediazione è in stretta sintonia con il mondo dei commercialisti. Sono infatti varie le sfaccettature che investono l’attività quotidiana, oltre che eventi ad hoc, dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Sul tema abbiamo intervistato dal dott.ssa Ivana Rinalducci, commercialista e membro del Consiglio Direttivo dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione.
Dott.ssa Rinalducci, in qualità di membro del Consiglio Direttivo dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione, quali sono secondo lei gli aspetti più importanti che sono stati trattati e sono emersi, negli ultimi mesi, proprio nell’ambito della Mediazione?
«Partecipo al Consiglio direttivo dell’Osservatorio da un paio di anni e ho potuto constatare la seria e instancabile attività svolta nell’ambito della divulgazione della cultura della mediazione. Grazie anche alla presenza congiunta di diverse professioni ordinistiche e dei magistrati gli ambiti di indagine sono molto ampi e diversificati. Tra gli altri, probabilmente perché, in quanto Dottore commercialista, mi riguarda più da vicino, ho trovato particolarmente apprezzabile che si sia affrontata la tematica della responsabilità professionale e delle opportunità offerte dalla mediazione per la riduzione del contenzioso connesso».
Ormai sappiamo bene le novità introdotte nel processo civile alla luce della c.d. Riforma Cartabia e, allo stesso tempo, proprio il settore della mediazione è un settore sempre in costante espansione e mutamento. Secondo Lei verso quali prospettive – e anche miglioramenti – si dirige l’ambito della mediazione e cosa c’è ancora da fare in tal senso?
«La riforma Cartabia ha apportato importanti miglioramenti nel settore della mediazione, anche se probabilmente c’è ancora da attendere perché questo risulti rappresentato appieno dagli indicatori statistici. Mi aspetto per il futuro prossimo un costante incremento del ricorso alla mediazione e un graduale aumento delle percentuali di successo delle procedure attivate, ma questo processo potrebbe essere accelerato grazie alla divulgazione delle potenzialità dello strumento e, soprattutto, al massimo investimento nella formazione degli operatori del settore».
Secondo Lei, da Commercialista, qual è l’apporto che proprio il suo settore dà a quello della mediazione e come si può incentivare la mediazione stessa anche per formare correttamente i professionisti?
«Il Commercialista esercita la propria attività al fianco degli operatori economici e può svolgere un importante ruolo di moderatore nelle relazioni negoziali tra imprenditori, nei rapporti con i lavoratori, ma anche nei contatti con la Pubblica amministrazione. In questo ambito ritengo che siano estremamente utili le iniziative formative di carattere interdisciplinare e di marcato taglio pratico, nelle quali imparare il modo di approcciarsi a certe situazioni, piuttosto che nozioni».