2a Officina della Conciliazione 2023: ecco di cosa si è parlato

  • Home
  • /
  • Eventi
  • /
  • 2a Officina della Conciliazione 2023: ecco di cosa si è parlato
2a Officina della Conciliazione 2023: ecco di cosa si è parlato
Eventi
2a Officina della Conciliazione 2023: ecco di cosa si è parlato

 

“Mediazione e nuovo processo civile”, e’ stato questo il tema affrontato nel corso della 2a Officina della Conciliazione 2023, organizzata dall’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione in collaborazione con la Formazione Decentrata dalla Scuola Superiore della Magistratura. L’evento si è tenuto mercoledì 12 luglio 2023, dalle 15 alle 17 tramite la piattaforma Teams, e ha visto la partecipazione di oltre 120 tra magistrati, avvocati, notai e professionisti del settore.

Ad intervenire: la prof.ssa Silvana Dalla Bontà, docente associato di Diritto Processuale Civile all’Università di Trento; la dott.ssa Mirella Delia, Magistrato addetto all’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia; la prof.ssa Paola Lucarelli, docente ordinario di Diritto Commerciale e di Mediazione dei Conflitti all’Università di Firenze. I saluti istituzionali, invece, sono stati a cura del magistrato, la dott.ssa Olga Pirone e del dott. Lorenzo Pontecorvo, presidente dell’Osservatorio. L’Incontro, come da programma, è stato destinato alla formazione dei magistrati ordinari ed aperto alla partecipazione di MOT, magistrati onorari, tirocinanti, avvocati, commercialisti e notai.

Il presidente Pontecorvo, nei suoi saluti iniziali, ha sottolineato «l’importanza dell’iniziativa e della collaborazione tra Osservatorio e Formazione Decentrata, poiché – come ha spiegato – si parla di un settore, quello della mediazione, assolutamente dinamico e in costante mutamento ed espansione, nel quale appare fondamentale avere costanti incontri e iniziative di aggiornamento, discussione e confronto». Anche la dott.ssa Pirone, come ha in seguito ribadito anche nel corso dell’intervista rilasciata all’Osservatorio, ha sottolineato «l’importanza del momento di formazione e confronto, in particolare su aspetti della mediazione che meritano una riflessione e un approfondimento costante, come la questione della procura, dell’assenza giustificata della parte, della mediazione demandata» che sono stati, appunto, al centro dell’Officina. Si è inoltre parlato della funzione stessa della mediazione e della sua complementarietà.

A tal proposito la professoressa Silvana Dalla Bontà si è concentrata sulla “Mediazione come condizione di procedibilità” e dunque con un particolare focus su controlli nel processo. «Quando parliamo di mediazione come condizione di procedibilità della domanda giudiziale – ha spiegato la professoressa – ne parliamo in quelle ipotesi in cui il legislatore ha stabilito che ci siano delle controversie in determinate materie, che il legislatore elenca, in cui prima di avviare un processo davanti al giudice statale, la parte che intende avviare quel processo è tenuta a pensare la mediazione». Il Giudice, inoltre, è tenuto a verificare che il tentativo previo di mediazione finalizzato alla conciliazione sia stato espletato ed è qui, dunque, – ha spiegato Dalla Bontà – che avviene la verifica da parte del giudice dell’assolvimento della condizione di procedibilità», che la stessa professoressa ha spiegato nei dettagli tramite alcune slides che possono essere scaricare integralmente QUI.

La dottoressa Mirella Delia, invece, in qualità di Magistrato, ha tenuto una relazione per quanto concerne i poteri conciliativi del Giudice e, dunque, la mediazione demandata. E’ stata più volte citata la cosiddetta Riforma Cartabia e, di conseguenza, le novità introdotte, tra le quali quelle in vigore dal 30 giugno, data che ha rappresentato il termine di entrata in vigore per le misure di attuazione dei principi della legge delega. Le norme stabiliscono – come è stato ricordato nel corso dell’Officina – che «il Giudice, in sede di giudizio di appello e fino al momento della precisazione delle conclusioni, potrà disporre, con ordinanza motivata, l’esperimento di un procedimento di mediazione. Per farlo dovrà ovviamente valutare la natura della causa, lo stato dell’istruzione, il comportamento delle parti e ogni altra circostanza. Si tratta di una condizione di procedibilità: dunque se il tentativo non sarà esperito entro la data di rinvio per la verifica dell’esito della mediazione, il giudice stesso dichiarerà l’improcedibilità della domanda giudiziale».

Infine la professoressa Paola Lucarelli ha concluso l’incontro con un focus su quali sono gli indici e i limiti di mediabilità e quali anche gli indici di controllo dell’attività del mediatore. Tra le altre cose, dunque, anche la possibilità di interpretare quell’espressione del Legislatore che, nella norma, fa riferimento a “ogni altra circostanza”, dunque con riferimento a un’apertura generalizzata proprio in favore della mediazione.

Precedente
Successivo