L’attività formativa per le nuove generazioni di professionisti è fondamentale, tanto nel settore giuridico in generale quanto in quello specifico della mediazione, che sappiamo essere tra i più in divenire e in evoluzione. Sono dunque importati – e degni di plauso – quelle iniziative che si propongono di informare e formare non solo i professionisti e i neolaureati, ma anche studenti, giovani e adolescenti.
In questa categoria rientra la Competizione Italiana di Mediazione (CIM), giunta già alla sua XI edizione e che si è svolta a Milano nei giorni dal 16 al 18 febbraio scorsi. Un evento che ha riunito studenti e università da tutta Italia (oltre 100 giovani di 12 atenei diversi) e che – lo riportiamo per dovere di cronaca – ha visto vincere la realtà romana dell’Università Luiss Guido Carli.
La formazione, in eventi del genere, passa attraverso delle vere e proprie gare che, con la supervisione di mediatori professionisti e valutatori, vede gli studenti impegnati in una serie di simulazioni di udienze e mediazioni. I giovani, quindi, indossano – a rotazione – sia le vesti dell’avvocato difensore che delle parti in causa e, cercando di utilizzare al meglio le tecniche di negoziazione apprese nei rispettivi corsi di laurea, puntano così a risolvere la controversia. Un altro aspetto importante per la formazione – almeno in questa edizione – è stato quello della presenza di alcuni ragazzi della cosiddetta “Next Generation”, ovvero giovani che hanno già partecipato alla competizione in passato e quest’anno hanno avuto il ruolo di valutatori.
I temi proposti dall’XI edizione sono stati: l’organizzazione di un evento fashion annullato, con gli studenti alle prese con richieste di risarcimento danni e danni di immagine sui social; la lite di una coppia di genitori coinvolti in una separazione molto costosa e divisiva; infine un conflitto generato per la realizzazione di uno “street artist”, prima apprezzato ma poi contestato dagli stessi committenti. Si è trattato, in tutti i casi, di simulazioni ideate da casi realmente accaduti e che hanno avuto, nella realtà, sempre une gestione con risultati positivi.
Oltre alla Luiss, gli altri atenei partecipanti: Università degli Studi di Bergamo; Università di Ferrara – dipartimento di Giurisprudenza; Università di Ferrara – sede di Rovigo – dipartimento di Giurisprudenza; Università degli Studi di Sassari; Università del Salento; Alma Mater Studiorum – Università di Bologna; Università degli Studi Bari “Aldo Moro”; Università Telematica Pegaso; Università degli Studi di Milano Statale; Università di Milano Bicocca; Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.