Tavola Rotonda conclusiva del Corso di Alta Formazione

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Tavola Rotonda conclusiva del Corso di Alta Formazione
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Tavola Rotonda conclusiva del Corso di Alta Formazione

Si è svolta venerdì 11 novembre la Tavola Rotonda conclusiva del Corso di Alta Formazione “Le forme di risoluzione dei conflitti nei rapporti tra pubbliche amministrazioni e privati. La figura del conciliatore civico: una proposta per il diritto di cittadinanza”, organizzato dall’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione, con l’Università di Pisa ed il Consiglio della Regione Toscana.

Nel corso dell’evento, tenutosi presso il Polo didattico delle Piagge dell’Università di Pisa, coordinato dall’avvocato Francesco Caroleo, sono intervenuti il professor Francesco Clementi dell’Università La Sapienza di Roma, il dottor Andrea di Bernardo, dirigente del Consiglio regionale della Toscana e l’avvocato Paola Moreschini, Vicepresidente dell’Osservatorio.

Il dibattito si è aperto con l’intervento del professor Francesco Clementi, che ha dialogato con l’avvocato Caroleo in particolare sul ruolo della politica in riferimento agli enti locali e alla Pubblica Amministrazione. «I partiti politici come li conosciamo oggi – ha spiegato Clementi – sono nati dopo il Ventennio fascista proprio con l’obiettivo di incarnare il pluralismo. In più in Italia la democrazia si può avvalere di altri canali di rappresentanza, come l’iniziativa popolare, i referendum e, appunto, spazi pubblici a disposizione dei cittadini». In questo contesto, secondo Clementi, si innesta il ruolo della Pubblica Amministrazione e la necessità di avere «un dialogo sempre maggiore e costante». Dunque i cittadini possono e devono avere a loro disposizione non solo partiti e associazionismo, ma anche le P.A. e «in questo campo si inseriscono quei canali come la mediazione e gli strumenti di Alternative Dispute Resolution (ADR)». Il professor Francesco Clementi ha poi posto l’accento sulla funzione del Conciliatore Civico, che è stato di fatto il tema cardine di tutto il Corso di Alta Formazione. «E’ una figura preziosa – ha sottolineato – perché ci ricorda che la cultura della conciliazione non è per niente marginale all’interno del nostro ordinamento giuridico». In tal senso la proposta di Clementi è stata quella di «rafforzare la dinamica della pacificazione sociale all’interno di un dialogo più largo che interessi non solo le Regioni ma anche i Comuni e i forum delle associazioni del Terzo Settore che lavorano su questo tema».

L’avvocato Francesco Caroleo ha poi proseguito i lavori della Tavola Rotonda invitando i corsisti e gli altri relatori ad offrire spunti di riflessione su quanto appreso durante il Corso, «in una sorta di attività de iure condendo, poiché parliamo di un argomento, appunto la conciliazione in ambito amministrativo e il conciliatore civico, che ha ancora tanto da sviluppare e per il quale c’è molto da scoprire e proporre». Caroleo ha in particolare citato alcuni dati riferiti alla realtà del difensore civico della Regione Toscana, che parlano di 2145 istanze presentate nel 2021, in un territorio che conta oltre 3milioni e 700mila abitanti. Un ufficio costituto da circa dieci persone e che può contare su una rete di difesa civica regionale con dieci sportelli sparsi nelle varie province. «Da questi dati – ha raccontato l’avvocato Caroleo – emerge come circa 500 istanze siano state presentate sul tema della salute e 300 sui servizi pubblici, ma rimane – ha sottolineato – un numero limitato rispetto alla vastità degli abitanti». Si tratta dunque di dati che, secondo l’avvocato, dovrebbero far riflettere sulle aree di intervento «ancora inesplorate e che potrebbero vedere l’intervento del conciliatore civico. Questi interventi sono sicuramente da promuovere perché poco più di 2mila istanze non sono sufficienti per essere uno specchio di quello che invece è il reale disagio di moltissimi cittadini, in particolare di fronte alle attività delle amministrazioni pubbliche».

Il dottor Andrea Di Bernando, dirigente del Consiglio regionale della Toscana, ha invece sottolineato come «il difensore civico deve mantenersi sempre entro i limiti della decisione, dunque non diventare un “decisore” tour-court, e dunque non può snaturare la sua natura di difensore». Durante il dibattito, infatti, è emersa l’importanza di avere, per il difensore civico, «l’obiettivo di una prossimità costante con il territorio. Diventa dunque fondamentale – ha ricordato Di Bernardo – la presenza degli sportelli sparsi sul territorio, così come degli strumenti elettronici e telematici di comunicazione». La possibilità di una vasta e funzionale rete territoriale – e regionale – è quindi «non solo auspicabile, ma anche possibile» ha affermato. Dall’altra parte, invece, secondo il dottor Di Bernardo «il nodo fondamentale da sciogliere è trovare uno strumento giuridico che possa consentire di creare un collegamento idoneo tra il difensore civico e i conciliatori civici».

Uno degli obiettivi del Corso di Alta Formazione è inoltre stato quello di «concentrarsi sui diritti che riguardano più soggetti, che dunque interessano gruppi di persone», ha spiegato l’avvocato Paola Moreschini. «Abbiamo parlato di diritti collettivi – ha sottolineato – e ci siamo resi conto che accanto alla necessità dell’ascolto c’è quella della partecipazione». Secondo il Vicepresidente dell’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione, infatti, «quando si parla di diritti collettivi la partecipazione è fondamentale e lo è anche l’idea dell’aggregazione degli interessi comuni». E’ infatti emersa la necessità di «valorizzare e promuovere i momenti aggregativi», indispensabili per poter proseguire sulla strada della tutela di interessi e diritti che coinvolgano la collettività. A tal proposito Moreschini ha infine ricordato come «il conciliatore civico possa svolgere un ruolo importante anche per l’iter di opere pubbliche che vengono per vari motivi osteggiate» o per le quali c’è una forte critica da parte della collettività.

Nel corso dell’intero dibattito è stato inoltre dato largo spazio ad un confronto diretto e serrato tra i vari corsisti – oltre 30 tra presenti a Pisa e collegati in streaming – che nelle scorse settimane hanno partecipato alle sei sessioni di lezioni del Corso di Alta Formazione, dal 4 ottobre all’11 novembre. Al termine della tavola rotonda il dott. Di Bernardo ha proposto la costituzione di un gruppo di lavoro, coinvolgendo il difensore civico della Regione Toscana che dovrebbe essere eletto nelle prossime settimane, al fine di studiare le concrete modalità per attivare la rete dei conciliatori civici.

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